Ambito di Ricomposizione Naturalistica e Paesaggistica

Il patrimonio naturalistico del territorio, costituito dal Parco Nazionale del Vesuvio, dai Monti Lattari, dalle aree verdi agricole e periurbane e dalla fascia costiera, conserva ancora un eccezionale valore, nonostante i fenomeni di intensa antropizzazione. Gli interventi compresi in questo ambito sono volti al recupero di questo valore, in un’ottica di sostenibilità tesa a migliorare le caratteristiche dell’ambiente di vita residenziale e, conseguentemente, l’offerta turistica.
Il Piano propone il recupero del paesaggio agrario, uno straordinario elemento identitario per le particolari caratteristiche geologiche, orografiche, floro-faunistiche dei terreni e per la presenza di un diffuso patrimonio di architettura rurale e di tracce della centuriazione romana. L’intervento si estende alle aree agricole periurbane, in considerazione dello stato di degrado in cui spesso versano, unitamente alle aree non più coltivate, anche per perseguire l’obiettivo, indicato dalla norma, che prevede il recupero dei paesaggi degradati e compromessi, attraverso un’attenta opera di ricucitura del paesaggio periurbano, ovvero di quella fascia di commistione incoerente di aree edificate di tipo residenziale e produttivo e di spazi agricoli residuali, che caratterizza anche il territorio della buffer zone.


Il Piano prevede, inoltre, di ampliare l’offerta turistica con il recupero e la rifunzionalizzazione del parco idropinico e del complesso delle Nuove Terme a Castellammare di Stabia, significativi anche per il riverbero sul piano occupazionale.

Un altro tema significativo  è la riqualificazione ambientale-paesaggistica della fascia costiera, comprese le opere di difesa, e la rigenerazione urbana-ambientale del waterfront. La riscoperta del rapporto città-mare passa attraverso la difesa della costa, la riqualificazione degli arenili e lo sviluppo, in chiave turistica, dell’attività portuale. Azioni strettamente connesse al tessuto urbano retrostante, che contribuiscono allo sviluppo delle potenzialità naturalistiche e ambientali dei luoghi, al fine di una rivisitazione del disegno del waterfront in chiave migliorativa.

Particolare attenzione riveste il recupero della vocazione balneare dell’area, penalizzata, nel tempo, dalla condizione ambientale delle acque marine costiere. A tale proposito il Piano pone in risalto l’esigenza di portare a compimento i lavori in corso per il completamento degli schemi fognari e di collettamento dei comuni del territorio, di avviare gli interventi già programmati e di procedere a una puntale ricognizione delle ulteriori opere necessarie. Gli interventi in questa direzione mirano a una più ampia riqualificazione ambientale del territorio e al recupero della funzione turistico-balneare della costa vesuviana. Un’opportunità che, inoltre, non può prescindere dalla risoluzione delle criticità anche nei comuni interni, tenuto conto delle gravi condizioni ambientali del fiume Sarno.